SLA

La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) anche detta malattia di Lou Gehrig (famoso giocatore americano di baseball morto nel 1939 all’età di 36 anni) o morbo del calciatore (a causa della fortissima incidenza, circa 150 volte in più, sui calciatori), è la più grave fra le malattie che colpiscono i motoneuroni (neuroni piramidali), ovvero le cellule nervose del cervello e del midollo spinale che controllano i muscoli.
Il suo nome significa letteralmente: indurimento (sclerosi) della porzione laterale del midollo spinale (laterale) e dimagrimento muscolare (amiotrofica).
Si presume che la sua incidenza, in Italia, sia di circa 10 malati ogni 100.000 abitanti e colpisce, prevalentemente, dopo i 40 anni d’età, all’80% gli uomini ed al 20% le donne.
A causa dell’apoptosi (suicidio programmato) dei motoneuroni la muscolatura volontaria del soggetto ammalato non riceve più i comandi provenienti dal cervello e, progressivamente, si atrofizza (prima la massa muscolare di potenza composta da fibre muscolari corte e dopo la massa muscolare di resistenza composta da fibre muscolari lunghe). La malattia colpisce solo i muscoli, risparmiando le funzioni sensoriali che restano intatte fino all’ultimo stadio. La morte avviene per crisi respiratorie.
Le cause della malattia sono, a tutt’oggi, ignote per la medicina ufficiale. Io ipotizzo che anche il distress possa incidere facendo alterare i comandi inviati al corpo dall’ipotalamo.
Non esiste, per la medicina ufficiale, alcuna cura in grado di arrestare la malattia. Il rilutek, farmaco a base di Riluzolo, sembra che riesca ad allungare le aspettative di vita di appena tre mesi e, per la FDA Americana, neanche questo.
Si ricorre, in soccorso del malato, ad interventi atti ad alleviare le conseguenze della malattia quali: fisioterapia, uso di sedia a rotelle, mobilizzazione, tutori e respiratori artificiali.
Una nuova frontiera nella cura della SLA sembra essere rappresentata dal trapianto delle cellule staminali.
Un discorso a parte è riservato alla cura della SLA con la proteina IGF-1 e la tratto nell’apposito link di questo sito.